Umberto Marocchino vi invita al Leica Store Milano per la sua mostra, 

La porta 8

Una porta abbandonata, che non conduce da nessuna parte. Eppure, da anni, diventa soglia di visioni, punto di partenza per un viaggio nell’immaginazione.

La superficie della Porta 8 è segnata dal tempo: vecchi adesivi che si sfaldano, frammenti di vernice che si staccano, incisioni accidentali o grafiche volontarie. Sotto lo strato di degrado, affiora il colore rosso del minio, antica pittura antiruggine al piombo, oggi proibita. Se fosse ruggine, “fiorirebbe”; ma qui, il deterioramento sembra generare forme, texture e immagini che si prestano a nuove letture.

Alcuni segni sono nati per caso, altri sembrano tracciati da mani anonime. Il risultato è una superficie mutevole, a tratti pittorica, che l’artista ha scelto di presentare attraverso light box, esaltandone i contrasti e i dettagli, come in una tela retroilluminata.

Questa serie nasce anche da un modo particolare di osservare. Nella vita quotidiana molti guardano senza davvero “vedere”. Chi ha sviluppato una sensibilità percettiva più acuta - anche per compensazione sensoriale, come nel caso dell’artista - può cogliere forme minime e memorizzare visioni. È lo stesso sguardo investigativo usato per anni nel lavoro da analista chimico, qui applicato al linguaggio dell’immagine.